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La sera prima del matrimonio


di DannyNapo
16.07.2020    |    19.525    |    7 9.2
"Santi prende dal frigorifero due classiche birre e andiamo fuori al balcone sedendoci sul divanetto fronte mare..."
Da quell’incontro nell’ufficio di Santi passò un mesetto, o poco più. In questo periodo andai spesso a casa di Santi, incontrando sia lui che Milena. Ovviamente il divertimento era assicurato, in sostanza non molto diverso dal racconto “Il trio”.
Una sera tra fine giugno ed inizio luglio accadde qualcosa leggermente diverso.
Sono le 21:30 circa e sono stravaccato sul divano a guardare la tv. I miei sono usciti e sono completamente solo. Decido di passare per qualche canale dove trasmettono h24 film porno. Mi soffermo su una bella scena ed inizio a toccarmi.
Ricevo un messaggio WhatsApp. È Santi. Non era mai capitato che mi contattasse ad un orario simile.
“Ciao Dann”.
“We Santi. Tutto bene?”.
“Non mi lamento. Te? Che stai facendo?”.
“Tutto bene dai. Ma guarda, ti dico la verità. Sono solo a casa e stavo per iniziare una bella sega soddisfacente ahahah”.
“Azz interessante. Ti ho interrotto quindi”.
“No ora ho trovato una bella scena sui canali che anche tu conosci bene e stavo iniziando”.
“Ah vabbè niente di particolare ho fermato allora. Bene, bene. Ti va di passare a casa? Sto solo io che Milena sta dalla mamma”.
“A quest’ora?”.
“Si dai. Vestiti velocemente e vieni, ti aspetto”.
“Ok, a dopo”.
Mi alzo dal divano e spengo la televisione. Vado a prepararmi, mettendo un comodissimo pantaloncino stile tuta ed una maglietta larga. È una serata caldissima.
Scendo in macchina e parto, mandandogli ovviamente il classico messaggino.
Arrivo giù da lui, parcheggio, busso al citofono e salgo.
Entro dalla porta socchiusa e lo trovo seduto al tavolo della cucina, in mutande.
“Ah eccoti qua Dann. Allo? Hai interrotto la sega per me”, ride di gusto.
“Mo come minimo devi farti perdonare”, lo seguo nella risata.
“Si, mo farò perdonare non ti preoccupare”.
Mi riempio un bicchiere d’acqua gelata e mi siedo a tavola di fianco a lui.
“Come Milena non c’è? Qualche problema?”.
“No macché. No questa sera ha deciso di lasciarmi da solo. In realtà già ieri sono stato da solo tutta la giornata, ma ero totalmente incasinato, altrimenti ti avrei contattato”.
“Ma figurati. Tanto lavoro?”.
“Magari fosse solo il lavoro. Tu non lo sai ma..domani mi sposo”.
“COOOSAAA? Mi prendi in giro?”.
“AHAHAHAH, nono, vedi”, si alza ed accende la luce del piccolo soggiorno. “Ti piace il vestito?”. Mi mostra un vestito nero con camicia bianca e cravatta anch’essa scura.
“No vabbè non ci credo. Embè non mi dici niente? Te ne esci così all’improvviso? Male, molto male”.
“Eh mo lo sai”, mi fa un occhiolino e ride.
“Giustamente Milena sta a prepararsi dalla madre?”.
“Si, si. I miei volevano che andassi là, ma avrei dovuto porta troppe cose. Allo ho detto resto a dormire qui da solo e poi vengono loro domani mattina. Tanto è alle 11:00 la cerimonia”.
“Ah capito. Allò questa è la tua ultima serata da uomo libero”, rido e gli do un colpo sulla spalla.
“Eh purtroppo. Però non sarà mica la fine dei nostri divertimenti. Avremo modo di stare un po' da soli qualche volta. E perché no, anche con Milena”. Santi mi appoggia un braccio sulle spalle.
“Allora sono tranquillo dai. Stavo già pensando dove trova qualcun altro con cui poter sborrare”.
Santi ride e inizia a passarmi la mano sul petto. Dallo slip si nota che ha già il cazzo in tiro. Con la mano destra vado direttamente dentro alle mutande ed inizio a massaggiarglielo. Lui mi prende e mi toglie la maglietta. Mi slaccia il pantaloncino e lo fa cadere. Resto in mutande anche io. Ed anche io, come lui, ho un’evidente erezione.
“Andiamo a recuperare la sega che hai interrotto”.
Mi fa strada verso la camera da letto, dove si gira e inizia a baciarmi. Le mani mi toccano dovunque, indugiando sul cazzo e sul culo. Non ci caliamo le mutande, ma i nostri cazzi durissimi si fanno strada verso il lato gamba. Santi mi fa inginocchiare.
Inizio a passare le mani e la bocca sul cazzo, ancora dentro gli slip. Poi li abbasso. Con foga inizio a ciucciarglielo bagnandolo di saliva. Santi non aspetta. Inizia subito a scoparmi la bocca, provocandomi più e più volte tosse. Ho una mano sul suo culo, mentre l’altra è impegnata a segare il mio cazzo. Tolgo la bocca e sputo sul cazzo di Santi molta saliva.
Lui si stende sul letto e fa segno di seguirlo. Ritorniamo a baciarci.
Le lingue lottano nelle nostre bocche, mentre le mani segano i nostri turgidi cazzi.
Santi si gira leggermente ed iniziamo un fantastico 69. Sento la sua bocca inghiottirmi il cazzo più e più volte, mentre con le mani gioca con le mie palle.
Io faccio altrettanto, ma le mie mani si spostano verso il suo culo. Arrivo al buco, che inizio a penetrare lentamente con le dita. Santi geme. Mi aspetto che faccia lo stesso con me, invece non accade nulla. Io prendo a scoparlo con le dita con velocità maggiore. Lui alterna succhiate al mio cazzo con gemiti di piacere. Intanto continuo a succhiargli il cazzone duro, la cui cappella è umida, e non solo di saliva.
Poi Santi stacca le mani dal mio cazzo e le porta verso il suo culo, che allarga di più, dicendomi “Vai, vai. Scopami il culo”, emettendo continui gemiti di piacere.
Continuiamo con questo bellissimo 69 per un bel po'.
Poi Santi si alza, si mette sul letto a pecora inarcando la schiena verso il basso. Ha il culo all’aria e con le mani lo allarga. “Dann scopami. Prendi un preservativo e scopami ora”.
“Aspetta”, gli dico. Lo lascio per qualche secondo così e vado in nel soggiorno, dove ho lasciato i miei vestiti e le mie cose. Prendo da portafogli un preservativo. A casa, mentre mi vestivo, avevo preso un preservativo dalla scatola dove li tenevo. Non so perché lo feci, ma l’istinto mi guidò in quella scelta, rivelatasi poi corretta. Evidentemente il mio subconscio si aspettava una cosa del genere.
Ritorno in camera da letto, dove Santi ha iniziato ad infilarsi nel culo le dita della mano destra.
Io mi inginocchio dietro di lui e prendo a segarmi, mentre con la bocca e con la mano libera apro il preservativo.
Lo prendo e lo indosso, appoggiando leggermente la punta sul suo buco. Santi capisce ed allarga il culo ancora di più. Inizio a penetrarlo. Vado lentamente. Santi gode e mi incita ad andare più veloce.
Aumento la velocità sempre di più. Lo scopo mantenendogli le mani dietro la schiena.
Mi alzo leggermente, Santi è più alto di me, e trovo una posizione più comoda. In questo modo riesco a scoparlo ancora più veloce. Lui geme e morde le lenzuola sul letto. Poi mi dice di fermarmi.
Si toglie da quella posizione, da una succhiata al mio cazzo che è durissimo, e si gira verso di me poggiato di schiena sul letto. Alza le gambe, mettendo in evidenza il culo, e mi dice “Vai continua”.
Non me lo faccio ripetere due volte. Gli piazzo il cazzo davanti al culo e riprendo a scoparlo. Ad ogni colpo, Santi geme. Inizia anche a segarsi il cazzo, che non ha mai perso la sua durezza. Io con la mano destra lo aiuto e lo sego. Resto a scoparlo in quella posizione per almeno una ventina di minuti. Più passa il tempo, più sento che l’attrito iniziale è totalmente scomparso. Il mio cazzo entra ed esce dal suo culo in maniera fluida.
Lo vedo e lo sento godere.
D’un tratto mentre lo sto scopando, emette un grido di goduria e soddisfazione. Dal suo cazzo esce un fiotto di sperma che lo colpisce al petto. La sborrata sembra andare a ritmo con i colpi che continuo a dargli.
Per un attimo ci fermiamo. Ho ancora però il cazzo duro dentro al suo culo.
“Vuoi venire?”, mi domanda Santi. Faccio di sì con la testa.
Lui si stacca da me. Si stende le mie gambe aperte in modo da avere il mio cazzo sulla faccia. Inizia a succhiarmi e leccarmi le palle. Ad ogni incontro diventa sempre più bravo e non ci vuole molto per farmi venire.
Quando mi vede che sto per dirgli che ormai ci sono, prende il mio cazzo in bocca ed inizia a segarlo. Dopo pochi secondi gli vengo in bocca e lui non si perde una goccia. Pulisce anche per bene il cazzo con la lingua e poi ingoia tutto. Io mi alzo e lui fa lo stesso. Ci guardiamo e ci baciamo.
Andiamo in bagno dove ci puliamo e laviamo.
Ritorniamo nel soggiorno ed io faccio per vestirmi, quando Santi mi dice “Aspetta. Fa caldo dai che ti rivesti a fare. Prendiamo una birra e andiamo fuori al balcone”.
“Fuori al balcone? Nudi? Ma si scem?”.
“Ma come? Ci siamo già stati ti sei dimenticato?”.
Avevo dimenticato la bellezza di quel balcone. Una vista eccezionale ed una totale ed assoluta privacy.
“Uh cazzo hai ragione. L’avevo completamente rimosso”, ridiamo.
Santi prende dal frigorifero due classiche birre e andiamo fuori al balcone sedendoci sul divanetto fronte mare.
“Hai capito tu? Domani è il grande giorno e mi sposo”.
“State insieme da molto eh?”.
“Sono più di 10 anni”.
“Eh allo ci sta dai. Che diamine. Milena avrà pensato «Ah finalmente».” Rido e bevo dalla bottiglia.
Anche Santi beve e ride di gusto, “Eh ma ci pensi che la prossima volta che ci vedremo sarò un marito?”.
“A dire la verità, non penso che cambi molto da adesso”.
“Eh cambia si. Avrò la fede. Immagina che ti sego, o che ti sega Milena con la fede. Ah mo lei diventa una milf”.
“Milf è quando si è una mamma che si vuole scopare, mother i’d like to fuck. American Pie docet!”.
Santi ride di gusto, “O saj bbuon eh?”.
Rido anche io.
Involontariamente ci versiamo un po' di birra sulle gambe e a terra.
Santi non perde tempo e lecca la birra dalle mie gambe. Mentre io faccio lo stesso con quella sulle sue.
“Per quella a terra però prendo un tovagliolo dalla cucina”, dice Santi.
“Come minimo. A meno che tu non voglia fare lo spazzino pure lì con la lingua”.
Santi si alza e va a prendere un tovagliolo col quale pulisce a terra. Poi rientra e lo mette sulla tavola. Mentre torna fuori si sofferma a metà tra la cucina ed il balcone ed inizia a toccarsi il cazzo. Capisco che quella sera non ci fermiamo così.
Ritorna fuori a torna a sedersi, mentre con una mano si sega e con l’altra tocca il cazzo. Poi dice “Sono quasi le 23:00. Ti va di farci una pompa prima di andare?”.
Non aspetta una mia risposta.
Santi mi bacia mentre le sue mani prendono a segare più velocemente i nostri cazzi, che riprendono a crescere. Subito dopo, Santi scende giù e comincia a succhiarmi il cazzo, che lentamente cresce nella sua bocca. Con una mano gli tengo la testa, mentre con l’altra passo a segargli il cazzo.
Lui mi pompa favolosamente, mentre con una mano mi massaggia le palle.
Poi alza la testa e con una mano mi afferra i capelli. Con prepotenza mi spinge giù a succhiargli il cazzo. Mi scopa di nuovo la bocca, bloccandomi la testa per i capelli. Poi con forza mi spinge su e giù lungo la sua asta. Ormai ci sono abituato, e riesco a resistere un po' di più al riflesso di fare la tosse.
Nel frattempo io mi sego. I cazzi di entrambi sono tornati al loro normale stato di durezza, e sono pronti a sborrare.
Fare un 69 lì è impossibile, perciò alterniamo la succhiata tra i nostri cazzi. Entrambi sappiamo quando l’altro sta arrivando.
Non ci vuole molto.
Ci alziamo. Puntiamo i cazzi l’uno contro l’altro e ci seghiamo. Le smorfie di goduria sui nostri volti indicano che ci siamo. Veniamo l’uno sul cazzo dell’altro, in piedi fuori al balcone. Da giù vengono le voci della gente per strada, ma loro non possono vederci. Noi evitiamo di urlare o fare versi.
La seconda sborrata è meno copiosa della prima, ma non meno soddisfacente. Ritorniamo nel bagno a pulirci.
Quando esce vado a riprendere i miei vestiti, che indosso subito.
Santi dice “Dann non voglio essere scortese, ma vorrei farmi una doccia e andare a letto. Domani è una grande giornata”.
“Ma quale scortese. Non aspettavo mica che mi dicessi tu di andare via. Che mi so vestito a fare sennò”. Gli sorrido e gli do uno schiaffetto sul braccio. “Wagliò allora mi raccomando. Divertitevi domani. Mangiate e bevete. Gli auguri li avrai direttamente nel pomeriggio. Non te li faccio ora”.
Io e Santi ci salutiamo. Apro la porta e scendo le scale per dirigermi alla macchina.
Penso a come sarà scopare con una moglie o un marito.
Non lo sapevo ancora..ma non avrei aspettato molto prima di scoprirlo.
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